Interview with Salvatore Cimmino, Italian Amputee Marathon Swimmer

1. What inspired and empowered you to take up swimming to make a difference in the world?

I started this adventure because I was deeply convinced of the importance of this campaign for persons with disabilities. Only in bringing this issue to light and generating public opinion, could the daily challenges and suffering of persons with disabilities, be addressed. Only by making people aware of the situation, can it be possible to create a world that is accessible to all. If we can share an idea that society is responsible for all its members, while at same time encourage others to put their competence and capacity to work toward this end, can we then realize true change.

(In italiano: Ho iniziato questa avventura perché profondamente convinto dell’importanza della condivisione. Solo portando all’attenzione dell’opinione pubblica le difficoltà e i disagi che quotidianamente vivono i disabili motori, solo sensibilizzando le coscienze, è possibile costruire, insieme, un mondo accessibile a tutti. Se condividiamo l’idea di una società che si faccia carico dell’altro e che contemporaneamente spinga ognuno a mettere proprie competenze e le proprie capacità, allora presto si potrà arrivare ad un cambiamento vero.)

2. What do you think are the key challenges that persons with disabilities face in society today?

I believe that today`s world is challenging to all people. The current economic crisis paired with a lack of moral values that pervades the world, tends to overlook the development of vulnerable people. So today, on one hand we see a positive development in the laws that address the needs of persons with disabilities, while on the other hand, we have to face a lack of financial resources.

(In italiano: Credo che oggi il mondo sia più difficile per tutti. Le continue crisi economiche, ma anche valoriali ed etiche, che attraversano le società di tutta la terra tendono ad escludere, spesso, le persone più fragili dai processi di crescita e di sviluppo. Se da una parte assistiamo, in linea generale, ad uno sviluppo positivo della legislazione che regola l'esistenza di un disabile, dall'altro dobbiamo fare i conti con una difficoltà attuativa figlia di scarse risorse economiche. E' importante tenere alta l'attenzione, impedire che una parte dell'umanità rimanga indietro, da sola, ad affrontare l'esistenza.)

3. What is the one thing that Governments MUST do to improve the situation of persons with disabilities?

Governments simply must be interested. They have to understand the reality of the lives of persons with disabilities and address their needs to enable them to fully contribute to creating a better world. Governments must also listen to persons with disabilities and encourage progress in integration and change in cities, in schools, and in all political institutions. Radical change of the health system, better provision of information for families, accessible facilities and services, and greater investment will show an appreciation for the abilities and talents of every citizen and more importantly, promote the inclusion of everybody.

(In italiano: Governi, semplicemente, devono occuparsene. Affrontare la realtà dei disabili come problema da risolvere e insieme come risorsa da sfruttare per la crescita dei Paesi del mondo. I Governi devono essere capaci di ascoltare e di promuovere reali processi di integrazione, reali processi di cambiamento nell’organizzazione delle città, dei quartieri, delle scuole, di tutte le strutture pubbliche. Rivoluzionare il sistema sanitario prevedendo investimenti maggiori, centri di ascolto per le famiglie, strutture accessibili. Facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Valorizzando di ogni cittadino le capacità e le attitudini e, soprattutto, non permettere mai che nessuno rimanga solo.)

4. How can persons with disabilities work along with Governments to improve their situation and that of persons with disabilities, everywhere?

We must first be listened to. We have to cooperate and help Governments understand the obstacles and challenges that persons with disabilities face on a daily basis. We must make effort to speak up and give a voice to those who cannot speak for themselves.

(In italiano: Dobbiamo collaborare e aiutare gli altri a vedere gli ostacoli che quotidianamente affrontiamo, dobbiamo impegnarci e non stancarci di parlare, manifestare, aiutare e dare voce a chi voce non può avere.)

5. What is your vision for the future of the situation of persons with disabilities?

I am a natural optimist. I would not have done what I did if I was not convinced that my contribution would bring about change, as well as change people’s hearts. Over the years, I have received a lot of encouragement and have also met wonderful people who have carried on long-standing battles for persons with disabilities. The world is a better place because of such efforts made on behalf of persons with disabilities. I believe and hope to continue to speak for those who cannot speak for themselves.

(In italiano: Sono una persona ottimista per natura. Non avrei affrontato tutto quello che ho fatto se non avessi avuto, di base, la convinzione che anche il mio contributo, se pur minimo, avrebbe potuto contribuire a cambiare qualcosa, a entrare nel cuore e nelle coscienze di qualcuno. Ho ricevuto tantissimo ascolto e ho conosciuto persone meravigliose che da anni portano avanti battaglie importanti a favore delle persone con disabilità. Il mondo è migliore di quanto non possa sembrare e le persone che lo abitano anche. Io ci credo, ho fiducia, e voglio continuare a battermi soprattutto per quelli che invece non possono farlo.)

6. What closing words do you have for all persons with disabilities around the world?

I call upon them to have the courage to speak up and be listened to. We have to believe in people around us and look beyond the disability at the person inside. Perhaps, this is the true revolution.

(In italiano: Io parlo di coraggio e di fiducia. Coraggio nel denunciare e fiducia nel ricevere ascolto. Bisogna credere nelle persone che ci stanno accanto e poi, naturalmente, bisogna essere capaci di vedere le persone al di là dell’handicap e anche al di là delle competenze. Bisogna essere capaci di guardarsi e di guardare “dentro”. Forse è questa la vera rivoluzione.)

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